Guadagnare con un sito-blog

Guadagnare con un blog è davvero possibile? 
Questa è la domanda ricorrente che si fanno moltissime persone le quali, per un motivo od un altro, vorrebbero provare a guadagnare soldi con internet. 
La risposta è più che positiva: è sicuramente possibile guadagnare con un blog (e anche tanto!), ma…
...Ma non va bene quello che fanno la maggioranza dei blogger. E non perchè sia difficile aprirsi un blog, anzi. Uno dei ''problemi'' è  che ormai è troppo facile per tutti aprire una propria piattaforma di blogging!

Infatti, basta andare su una piattaforma come blogger e, con pochi minuti e pochi clic, tutti possono aprirsi un blog a costo 0€!. Ma ora inizia il ''bello''! Perchè? 

A questo punto, la stragrande maggioranza dai blogger incominciano ad ''intasare'' il proprio blog scrivendoci su tutto ciò che gli passa per la test. Intanto inseriscono degli annunci (con AdSense) e sperano, cosi facendo, di farsi magicamente uno stipendio o anche di diventare ricchi.

Il punto è che, se lavori in questa maniera, al massimo guadagnerai soldi per comprarti un panino di tanto in tanto.
Se invece voi guadagnare(davvero bei soldi) bloggando, allora devi capire che dovrai lavorare in modo professionale!
La prima regola che devi seguire se vuoi guadagnare con un blog, è quella di pubblicare solo ed esclusivamente articoli su argomenti che, anche offline, hanno un grosso bacino di utenti interessati a determinate tematiche.
Argomenti di nicchia e utenti profilati
Specializza sempre il tuo blog in una nicchia che tira. Cioè, tratta argomenti che alla gente interessano e che, soprattutto, siano facilmente monetizzabili!
Le nicchie di mercato più interessanti sono quelle sui prestiti online, i mutui, il trading, il forex, le assicurazioni, il benessere fisico, il marketing e la vendita (online e offline), i rapporti tra le persone, la consulenza alle imprese, eccetera. 

Insomma: tutti quei settori che risolvono un problema o agevolano l’utente in qualche ambito.
Fai in modo che il tuo blog tratti sempre argomenti che fanno parte della stessa nicchia di mercato. 

Insomma: non parlare oggi di una cosa e domani di un’altra farà si che i tuoi utenti, alla lunga, risulteranno essere ben profilati.

In pratica, dovrai crearti un bacino di utenti fortemente interessati ad una tematica che ti seguiranno perchè interessati a come spieghi e risolvi le cose.

Come attrarre visitatori al tuo blog
Mi spiace deluderti ma, al contrario di tante balle che si sentono in giro, non basta scrivere buoni contenuti per fare in modo che il tuo blog riceva sito orde di visitatori.
O meglio: questa cosa era vera un tempo (ormai diversi anni fa!), ma adesso ogni secondo spuntano fuori tonnellate di siti e blog nuovi di zecca e la concorrenza è altissima (specie in alcune nicchie!).
Pertanto: il traffico o lo compri con i vari AdWords, Facebook Ads, eccetera – ma questo significa investire soldi (spesso neanche tanto pochi) – oppure mettiti in testa di diventare un esperto di ottimizzazione per i motori di ricerca (detta anche SEO) e fare in modo che quello che scrivi venga ben visto e ben indicizzato dai motori.
Sia chiaro: non c’è nulla di male a comprare il traffico, ma in questo caso il tuo blog dovrà avere un modello di business tale per cui quello che guadagni sia superiore rispetto a quello che spendi in pubblicità. In caso contrario, vai in perdita ovviamente.
Trasforma il traffico del tuo blog in mailing list
Come avrai potuto intuire da quanto ho appena detto qui sopra, far arrivare il traffico sul tuo blog costa tempo, lavoro e in alcuni casi denaro. Pertanto se questi visitatori te li lasci scappare così come vengono…
Cosa intendo dire? Intendo dire che devi avere un sistema collaudato per riportare, periodicamente, i visitatori sul tuo sito. Pensa che tragedia se TUTTE le persone che visitano il tuo blog non dovessero più tornare! Significherebbe che dovrai sempre stare a portare nuovo traffico sulle tue pagine web…con tutto ciò che ne consegue in termini di tempo, lavoro e denaro.
Inoltre, non sarebbe possibile nessuna strategia a lungo termine per fidelizzare i tuoi visitatori. 
Figuriamoci poi l’eventuale lancio di una qualsiasi tua nuova iniziativa!
E non sperare che la gente si ricordi del tuo blog. O meglio: ci sarà sicuramente qualche “visitatore di ritorno”, ma la maggioranza delle persone non torneranno mai più a trovarti (il web è grande e di blog e siti ce ne sono a milioni!), a meno che non gliene fornisci l’occasione.
…E l’occasione potrebbe essere una tua semplicissima email. Una email con la quale: avvisi le persone che è uscito un tuo nuovo articolo, oppure che dal giorno x al giorno y farai una certa promozione, o che in un altro giorno ancora lancerai un tuo esclusivo prodotto/servizio, eccetera, eccetera.
Ma come fare ad avere, in modo legale, l’email dei visitatori del tuo sito per poterli poi ricontattare quando ti fa più comodo? 
E’ molto semplice: gli regali qualcosa di interessante in cambio della loro email! 
Ad esempio se il tuo blog si occupa di “come investire in oro”, allora potresti regale uno special report in PDF (in pratica un piccolo ebook di 10/15 pagine) dove spieghi i trucchi di base per guadagnare soldi investendo in oro. In questo modo, andresti a costruire una mailing list estremamente targettizzata per questo determinato argomento…
Per fare quanto ho appena detto in modo professionale, esistono delle utility che si chiamano autoresponder che, in pratica, sono dei programmi che ti aiuteranno a gestire in modo semi automatico la lista di email che i navigatori ti lasceranno in cambio dell’omaggio che regali all’interno del tuo  blog.
Monetizza i visitatori del tuo blog
Se non hai un blog trafficatissimo come quello di Beppe Grillo (giusto per fare un esempio molto noto), è inutile che speri di guadagnare con AdSense o con i banner i quali, per diventare davvero remunerativi, hanno bisogno di grandissimi volumi di traffico.
Al contrario, anche pochi visitatori giornalieri, se ben profilati e ben seguiti, possono farti guadagnare cifre interessanti. 100 visitatori unici giornalieri – un volume di traffico abbastanza facile da raggiungere per un sito gestito in modo professionale – significa poter contare su 3.000 visitatori mensili. Tale numero potrebbe garantire, ad esempio, 200/300 euro al mese.
Come? Se nel tuo blog tratti un argomento di nicchia e fortemente remunerativo, come ad esempio gli investimenti col forex, allora potresti scrivere delle recensioni per agevolare le vendite tramite affiliazione ad un corso sul forex trading.
Visto che un corso simile ha costi che si aggirano sui 300 euro a copia e che la commissione media per gli affiliati è del 30%, per ogni copia venduta grazie a te potresti guadagnare 90 euro circa.
I 3.000 visitatori mensili li puoi convertire in circa 300 persone che cliccheranno sul link della recensione (1 su 10 in media). 300 utenti che cliccano genereranno, molto probabilmente, 2 o 3 vendite…cioè 180/270 euro di guadagni.
Se invece di utilizzare le affiliazioni usi AdSense, solamente uno ogni 100 visitatori cliccherebbe sul banner (uno su 50 solo se sei espertissimo di questo sistema!) il che comporta un ricavo medio di una quindicina di euro (considerando 50 centesimi a click).
Tuttavia, il modo migliore per guadagnare con un blog non sono le affiliazioni ma la vendita di tuoi prodotti e/o servizi, però questo presuppone che tu abbia, appunto, TUOI prodotti o servizi da vendere.
Ad esempio se sei un avvocato o un consulente d’impresa e riesci ad attrarre, grazie agli articoli che scrivi, un target di potenziali clienti interessati alle tue tematiche, allora potresti monetizzare vendendo a queste persone i tuoi servizi di consulenza.
Invece, per quanto riguarda il discorso dei prodotti veri e propri, potresti utilizzare il dropshipping o meglio ancora potresti decidere di vendere i tuoi info-prodotti che sono un modello di business assolutamente fantastico e veramente redditizio!
Detto ciò, considera che fare il blogger è un vero e proprio lavoro spesso a tempo pieno! Ci sono 17 milioni di blogger in giro per il mondo e quasi 2 milioni di essi guadagnano soldi. Oltre 400 mila blogger riescono a guadagnare con i loro blog tanto quanto uno stipendio.
400 mila persone significa che, chi si guadagna uno stipendio con i blog, è in numero maggiore rispetto a quelli che guadagnano facendo i programmatori di computer per professione…
In definitiva, se vuoi aprire il tuo blog per parlare del più e del meno, fai pure. Il bello di internet e che ognuno può fare quello che vuole e come vuole. Ma se vuoi davvero guadagnare con un blog (e magari anche BENE!), allora analizza per bene tutti i consigli dati fin ora.


Guadagnare con adsense è sicuramente uno dei sistemi più gettonati, per guadagnare su internet, da parte di moltissimi gestori di siti e blog. AdSense è un particolare servizio pubblicitario gestito direttamente da uno dei colossi di internet, ossia Google.
In pratica, iscrivendoti a questo servizio (l’iscrizione è gratuita), Google ti metterà in grado di poter visualizzare, all’interno del tuo sito o blog, i suoi annunci pubblicitari (detti Google Ads) facenti parte del ciruito AdSense.
Questo tipo di pubblicità consiste, in genere, in un formato di solo testo. Questa caratteristica rende AdeSense adatto a pubblicizzare qualunque prodotto o servizio in quanto, per i motivi visti nell’articolo sui banner, con il testo si può richiamare l’attenzione e spingere l’utente a cliccare.
…E questo è a dir poco fondamentale, perché in AdSense vieni pagato un tot a click e quindi, se la gente non clicca, tu non incassi nulla. Semplice.
L’annuncio AdSense è costituito, in genere, da 3 righe di testo: una per il titolo, una per un sottotitolo (che può essere un messaggio da veicolare) e una dove è presente l’URL del sito di destinazione.
Se vuoi guadagnare con AdSense, allora devi assolutamente tenere in considerazioni alcuni aspetti a dir poco fondamentali che spesso sono, ingenuamente, sottovalutati da chi vuole guadagnare soldi su internet con questo sistema:
Il tuo sito deve avere moltissimo traffico, in quanto i veri ricavi con AdSense si ottengono solo dai grandi volumi. Questo perché la remunerazione di Google, per ogni click generato grazie a te su un suo annuncio AdSense, è davvero molto bassa e quindi avrai bisogno di moltissimi visitatori per generare tanti click.
I contenuti devono essere originali e senza scopiazzature, in quanto Google ti può bannare per regolamento e con il ban perdi anche tutti i guadagni eventualmente realizzati fino a quel momento.
Seleziona sempre argomenti potenzialmente remunerativi di cui parlare nel tuo sito. Questo perché la pubblicità di AdSense è “contestuale”, ossia ti compariranno annunci pubblicitari che saranno in linea con i contenuti di cui parli. Esempio pratico: se nel tuo sito parli di mutui, allora ti comparirà pubblicità di mutui e prestiti, se parli di scarpe avrai pubblicità di scarpe, moda e affini…e così via…
Integra bene gli annunci AdSense con la grafica e i contenuti testuali del tuo sito, in modo che il visitatore non intuisca all’istante che questi annunci sono soltanto pubblicità.
Affinché quello che ti ho appena detto nel punto precedente risulti di più facile applicazione, non inserire mai altri banner e annunci all’interno dello stesso sito dove farai girare le sponsorizzazioni di AdSense.
…Perché tutti questi consigli? Sono pochi questi consigli infatti devi considerare anche altri aspetti se vuoi guadagnare con AdSense. Prima di tutto, la differenza di remunerazione di un click su un annuncio sponsorizzato può variare tantissimo da argomento ad argomento.
Infatti ci sono alcune tematiche che, rispetto ad altre, forniscono dei ricavi molto più elevati. Infatti gli annunci AdSense che fanno guadagnare più denaro sono, sicuramente, quelli che appartengono a queste nicchie: la salute, il campo assicurativo, i mutui, il benessere.
…Perché? Per il semplice motivo che Google ha tantissimi inserzionisti disposti a pagare bene per pubblicità inerente queste tematiche! ad esempio se vai su Google e cerchi “mutui”, potrai notare in alto e sulla destra molti annunci sponsorizzati. Più ce ne sono e più il settore è combattuto. Alcuni temi hanno addirittura sponsorizzazioni in seconda o terza pagina di Google.
Questo significa che il costo per l’inserzionista aumenta notevolmente se vuole essere visualizzato in prima pagina e nei primi posti. Più in alto vuoi stare, più costa e più sarà pagato il click sull’annuncio. Ovviamente, se il costo per l’inserzionista aumenta, aumenta con esso il ricavo per il publisher che inserisce l’annuncio nel proprio sito!
Se hai un sito che tratta di argomenti particolarmente pubblicizzati allora, molto probabilmente, avrai la possibilità di inserire annunci AdSense con un discreto rendimento.
Quindi, uno dei consigli che mi sento di darti è sicuramente quello di evitare di utilizzare questo sistema se parli di argomenti che interessano solo a te o a pochissima altra gente…oppure argomenti che difficilmente si legano a forme “esplicite” di monetizzazione.
Oltre a questo, è fondamentale il traffico che riesci a generare e l’attinenza degli annunci AdSense con ciò di cui stai parlando. Se riesci a lavorare bene puoi avere, in media, un click per ogni 100 visitatori nel tuo sito. Non credere a chi dice di fare conversioni più alte, perché non dice la verità!
Con un sito che effettua 100.000 visite mensili, puoi ottenere un migliaio di click e, se hai annunci AdSense incentrati su argomenti altamente remunerativi, allora significa che potresti guadagnare almeno 500 euro in un mese.
Il problema è che avere un tale numero di visitatori in argomenti e nicchie molto competitive non per niente facile! Invece potrebbe essere una tattica decisamente migliore quella di puntare su argomenti non troppo combattuti, ma neanche troppo di nicchia…
Un altro consiglio importante che voglio darti è di non inserire altre pubblicità oltre ad AdSense. Questo accortezza è importante affinché le inserzioni di AdSense vengano interpretate come parte integrante del testo. Al contrario, se li metti insieme ad altri banner, si capisce subito che è solo pubblicità e quindi è molto più difficile che il visitatore andrà a cliccare.
Un’altra cosa fondamentale è la possibilità che hai di personalizzare gli annunci, in modo tale che si adattino il più possibile alla grafica e allo stile del tuo sito. Puoi cambiare lo sfondo, il colore del testo, eccetera.
Questo serve per dare un tocco di professionalità alle inserzioni, e far capire all’utente che quell’annuncio potrebbe arricchire la sua esperienza di navigazione e indurlo, quindi, a cliccarci sopra.
Un’altra accortezza che devi tenere sempre in considerazione è quella di inserire una lista di annunci sostitutivi, nel caso che quelli tematici che hai scelto per una determinata pagina non siano momentaneamente presenti in catalogo.
Detto questo, considera che i ricavi che si ottengono con le inserzioni pubblicitarie sul web iniziano a essere un minimo consistenti solo se il tuo sito è molto trafficato. Nel nostro paese, per via di una lingua non diffusa nel mondo (l’italiano) e a causa della scarsa alfabetizzazione informatica, non è che ci siano tantissimi navigatori (rispetto ad altre parti del mondo).
Mentre in Italia un sito che riceve 1.000 visitatori al giorno è un sito di tutti rispetto, tali volumi a livello di paesi anglosassoni sono irrisori! Questo significa che, se vuoi fare dei guadagni interessanti utilizzando AdSense, allora devi prendere seriamente in considerazione l’eventualità di scrivere in inglese.
Considera che solo gli occidentali di lingua inglese – americani, britannici, australiani, eccetera – sono un miliardo, ai quali si aggiungono tutti quelli che in ogni caso parlano inglese (indiani, colonie africane, nonché i bilingue come i giapponesi, gli scandinavi, eccetera).
Puoi pescare in almeno 2 miliardi di potenziali utenti che sono sicuramente di più che 60 milioni di italiani! In pratica, col medesimo sforzo, un sito in inglese può generare tranquillamente 40/50 volte più traffico di uno italiano…
Insomma: se vuoi veramente guadagnare con AdSense, allora l’unica strada è quella di pubblicare su argomenti competitivi e di un certo tipo, oppure direttamente in lingua inglese.
In conclusione, mi sento di sconsigliarti la pubblicità di AdSense per guadagnare sul web. Il motivo è semplice: se davvero riesci ad attirare molto traffico sul tuo sito o blog, allora questi visitatori li puoi monetizzare in modo molto più remunerativo e sicuro (per te!) rispetto a fare il publisher per AdSense.
…In che senso? Prima di tutto, AdSense non è sotto il tuo diretto controllo in quanto è un circuito di proprietà di Google. Quanto appena detto significa che tu, da un giorno all’altro, potresti essere bannato da AdSense perché sono cambiate le regole oppure perché, secondo Google, hai fatto qualcosa che non dovevi fare (anche se eri in buona fede).
Esempio pratico: so di un (ex) publisher che si è visto bannare da AdSense perché, ironia della sorte, aveva scritto un articolo su come fosse semplice essere bannati da questo circuito. Una tragedia?
…Ma neanche per sogno! Lo stesso ex inserzionista ha iniziato a mettere delle affilizioni all’interno del suo sito e, nel giro di poco tempo, ha letteralmente triplicato i suoi guadagni rispetto a prima!!!
Morale della favola: se desideri veramente guadagnare online, allora fai in modo di gestire dei business che siano totalmente sotto il tuo controllo e che, soprattutto, ti rendano molto di più rispetto ad AdSense…considerando anche che portare visitatori in un sito costa tempo, energie e spesso pure denaro.


Se possiedi un sito internet, allora hai la possibilità di guadagnare con i banner ospitandoli in appositi spazi scelti da te. Il banner è uno sponsor, in genere di forma rettangolare, che può essere piazzato nella pagina web in posizione orizzontale (la più comune) oppure in verticale.
Generalmente è molto colorato e, a volte, contiene anche delle animazioni. Il tutto è studiato appositamente proprio per attirare l’attenzione, in modo che più persone possibile clicchino sul banner per essere poi “dirottate” sul sito dove risiederà l’offerta vera e propria.
Tuttavia, la stragrande maggioranza dei banner grafici hanno un basso CTR (click through rate), ossia sono cliccati pochissime volte in rapporto alle visualizzazioni da parte dei navigatori.  Come mai?
All’inizio dell’era di internet, negli anni ’90, i banner erano davvero molto cliccati ma poi, col passare degli anni, il loro CTR è sceso inesorabilmente fino ai minimi storici di oggi.
…Da studi scientifici si è scoperto che questo fenomeno è dovuto al fatto che la gente, quando si abitua a non considerare un oggetto perché ritenuto inutile, col tempo crea un riflesso condizionato che renderà “invisibile” l’oggetto senza neanche pensarci.
Per continuare a guadagnare con i banner molti gestori di siti hanno preso la decisione di tappezzare letteralmente le schermate di banner, con la speranza che le gente ci clicchi per sbaglio.
Addirittura mi è capitato, molto spesso, di vedere situazioni in cui i banner vengono nascosti e mimetizzati al puro scopo di ricevere un click non voluto o, addirittura, siti che rendono obbligatorio il click per proseguire nella navigazione.
Inutile dire che, tutti i gestori dei servizi pubblicitari con banner ti escludono immediatamente con un ban se scoprono che nel tuo sito utilizzi tattiche che inducono l’utente a cliccare per errore, oppure lo “obblighi” a cliccare sul banner stesso per continuare la navigazione.
Con questo non voglio dire che il banner sia un sistema per fare business online da buttare via in quanto, se sai come utilizzarlo, potrebbe farti guadagnare discretamente. Segui i consigli che ti sto per dare e otterrai sicuramente buoni risultati.
Per prima cosa, se decidi di piazzare un banner, questo dovrà essere sempre in tema con ciò di cui si sta parlando nella specifica pagina web in cui hai deciso di ospitare la sponsorizzazione.
Esempio pratico: se hai un sito che parla di elettronica, e in una determinata pagina parli di telefonini cellulari, allora dovrai mettere una pubblicità sui telefonini cellulari in quella pagina e non sulla home page del sito dove magari parli d’altro.
Se addirittura la tua pagina parla di abbonamenti telefonici, non mettere una pubblicità di telefonini ma una sui gestori telefonici, possibilmente la stessa che hai menzionato nell’articolo.
Perché questo? Perché, se hai creato un articolo che parla di telefoni cellulari, in quella pagina molto probabilmente ci andranno lettori interessati ai telefoni cellulari.
…Pertanto, se all’interno della pagina web inserisci una pubblicità che invece parla di automobili, allora quasi nessuno ci cliccherà sopra in quanto, in quel momento, nessuno è interessato alle automobili!
Certo può capitare che qualcuno ci clicchi sopra, ma il rapporto visitatori/click sarà circa di uno ogni 10.000 (una miseria!). Al contrario, se la pubblicità è in linea con il tema trattato, i click saranno in media di uno ogni 100/150 visitatori.
Se addirittura il banner è perfettamente attinente a quanto scritto nell’articolo, ad esempio stai parlando di una particolare offerta su un abbonamento telefonico e, come per magia, il banner parla proprio di quell’offerta, allora puoi arrivare addirittura a un click ogni 40/50 utenti!
Un altro consiglio che ti posso dare è quello di non imbottire di banner il tuo sito internet. Un banner, magari ripetuto massimo 2 o 3 volte per tutto l’articolo (se questo è particolarmente lungo), è più che sufficiente.
Mettere più banner differenti provoca solo tantissima confusione nell’utente che, non sapendo su quale cliccare, finisce col non cliccare su nessuno!
Altro consiglio importante: preferisci sempre dei banner sobri, che dirigano l’utente nella pagina giusta, che siano testuali e che creino curiosità o un’idea di tempo limitato.
Invece molti banner che si vedono in giro sono formati solamente dal nome dell’azienda, il loro logo e uno slogan. Questo tipo di banner non viene cliccato manco con le cannonate!
Se invece il banner è formato da una frase che cattura l’attenzione e dice, ad esempio, che l’offerta è valida fino a una certa data o fino a esaurimento scorte allora moltissima gente in più ci cliccherà sopra, garantito.
Detto ciò, in genere il ricavo per click ottenuto non è molto elevato e dipende dalla competitività del settore di cui l’inserzionista (ossia colui che mette i banner sul proprio sito) si occupa. Se il banner è di un negozio il cui settore non è molto “battagliato”, allora il click difficilmente supererà i 2/3 centesimi.
Se invece il banner è di un settore con fortissima concorrenza, come quello dei mutui o dei prestiti (per esempio), allora il clic può arrivare a essere remunerato anche oltre un euro. Tuttavia, c’è da dire che in un settore così combattuto non è semplice avere molti visitatori nel proprio sito.
In genere un sito con 100.000 visitatori al mese, adottando tutti i consigli che ti ho dato prima, può produrre dai 1.000 ai 1.500 click i quali, considerando 10 centesimi di media per ogni click, produrranno un ricavo di 100/150 euro al mese.
Certo, i guadagni non sono sfavillanti ma ci sono possibilità di aumentarli notevolmente. Come? Sfruttando i banner da affiliazione! Se invece di inserire banner che pagano un tot a click, inserisci un banner di un prodotto venduto tramite affiliazione, allora i potenziali ricavi che puoi ottenere saranno molto più elevati.
Ad esempio, 1.000 click di persone interessate a un determinato prodotto possono generare almeno 10 vendite circa. 10 vendite di prodotti che costano, ad esempio, 200 euro ognuno su cui si guadagna il 30% di commissione significa che guadagneresti 600 euro.
Ovviamente, puoi sfruttare più di un banner di affiliazione e, quindi, moltiplicare di molto i tuoi potenziali guadagni. Insomma: guadagnare con i banner è possibile, sta a te saper sfruttare questa opportunità e gestirla al meglio per generare alti ricavi.




Uno dei sistemi più antichi per far cassa con internet è quello di guadagnare con popup e popunder. I popup sono, in pratica, quelle pubblicità, sotto forma di piccola finestra del browser, che ti si aprono davanti al sito in modo parecchio invasivo.
In genere vengono utilizzati da testate giornalistiche, periodici online e siti di approfondimento per sponsorizzare trailer di film, lancio di nuovi dischi oppure anteprime di videogame e molte altre cose ancora. Un altro classico utilizzo è sicuramente quello che li vede abbinati ai siti porno.
Il popunder invece è all’incirca lo stesso tipo di strumento pubblicitario, però si apre sotto il sito che stai navigando. Quando poi esci e chiudi la scheda del tuo browser, ti appare. Quest’ultimi sono utilizzati in modo molto massiccio soprattutto nell’ambiente dei siti pornografici.
La presenza di popup e popunder è sempre mal tollerata dagli internauti, perché trovano (giustamente) che sia una pubblicità troppo invadente. Di certo, sarà capitato anche a te più di una volta d’avere a che fare con questo tipo di pubblicità e di esserne infastidito.
Immagina che stai navigando nel tuo ufficio durante la tua pausa, ma non vuoi dare troppo nell’occhio, leggi il tuo articolo di giornale quando, improvvisamente, parte il trailer del film di azione che sta per uscire al cinema, con tanto di bombe che esplodono, grida di gente e sirene spiegate che strillano dalle casse del computer!!!
La prima cosa che fai è sicuramente quella di chiudere tutto il browser. Ora immagina che il sito che ha generato questa pubblicità fastidiosa  era il tuo, e quello che lo ha abbandonato fosse un possibile utente interessato ai tuoi contenuti. Lo avresti perso per sempre!
Il popunder è ancora peggio del popup in questo senso perché, anche se non è invadente dal punto di vista visivo, l’audio si sentirà e come! Allora inizi a cercare la fonte del rumore, ma non ti accorgi da dove proviene!!! Quindi devi iniziare a spulciare tutte le schede fino a quando non lo trovi, insomma una rottura di scatole incredibile!
Detto questo, fosse per me li abolirei immediatamente dal web ma, siccome in questo sito ho deciso di parlarti di tutti i metodi per guadagnare soldi su internet, per dovere di completezza voglio parlarti anche dei ricavi di questi due strumenti pubblicitari.
Forse stai pensando che, visto che sono sistemi fastidiosi, probabilmente elargiscono un buon compenso… Al contrario, non potresti essere più in errore di così, in quanto sono fra i sistemi di pubblicità online che pagano di meno in assoluto!
I popup, quelli che ti si aprono in faccia per intenderci, pagano al massimo 3 millesimi di euro ad apertura. In pratica, ogni 1.000 utenti che ricevi nel sito, se va bene guadagnerai 3 euro! Wow che cifrone (ovviamente sto ironizzando).
Se poi calcoli che ormai TUTTE le ultime versioni dei browser hanno inerito di default il blocco popup, allora probabilmente devi rivedere in netto ribasso questo valore.
I popunder fanno guadagnare anche meno: infatti stiamo parlando di 1 o al massimo 2 millesimi di euro, datosi che che la loro efficacia è nettamente inferiore.
Non fare mai l’errore di inserire, come fa qualche sciagurato, 3 o 4 popup e popunder per ogni pagina che lo sfortunato navigatore aprirà nel tuo sito! A parte il fatto che faresti trasparire un dilettantismo assoluto, inoltre daresti anche l’impressione di voler spremere l’utente come un limone!
C’è poi da dire che questo tipo di pratiche rischiano di farti penalizzare da Google che, considerando l’altissimo numero di gente che scappa dal tuo sito in un baleno, penserà automaticamente che quest’ultimo abbia contenuti di scarso valore…
Un’altra fonte di guadagno tramite i popup e i popunder è l’eventuale click dell’utente. Ammettiamo che un utente decida di approfondire il discorso e clicchi all’interno delle pubblicità: in genere il compenso che ti daranno sarà, al massimo, di 5 centesimi.
Anche in questo sistema, come per quelli delle barre pubblicitarie o dei sondaggi online, esistono i referral su tutti coloro che riuscirai a convincere a inserire, a loro volta, popup e popunder nei loro siti.
Volendo fare un bilancio finale, questo sistema ti farà guadagnare molto poco in quanto:
La gente ha il blocco popup e popunder in moltissimi dei nuovi browser.
Google tende a penalizzarti e quindi, alla lunga, è probabile che ti arriveranno pochi visitatori.
Se all’interno fornisci buoni contenuti nessuno lo noterà in quanto la gente, quasi sicuramente, scapperà prima.
Inutile che ti aspetti tanti click dai navigatori perché, probabilmente, avranno chiuso il sito prima. Al più qualche click di chi sbaglia mira (tristezza!).
Tuttavia, c’è un caso che potrebbe portarti degli utili interessanti. Sto parlando di guadagnare tramite siti porno che, in genere, arrivano a diverse decina di migliaia di visitatori al mese (se non al giorno). In questo caso, i popup e i popunder potrebbero portare dei ricavi interessanti.
Infatti, non è un caso che siano soprattutto questi siti ad adottare certe forme di pubblicità online. Se calcoli 10.000 visitatori giornalieri, fanno 300 mila in un mese. Ammettiamo che si apra un solo popup e un solo popunder, i guadagni sarebbero di circa 4 millesimi moltiplicati per 300.000, cioè 1.200 euro al mese.
Ovviamente, però, c’è un rovescio della medaglia: creare un sito che fa questi volumi di visitatori non è affatto semplice, sia che si tratti di porno sia che si tratti di un sito di approfondimento o di informazione.
In definitiva, il mio consiglio è quello di lasciar perdere di guadagnare con popup e popunder, perché rischi solo di lavorare molto in cambio di pochi spicci. Piuttosto, dedicati a sistemi di guadagno online più convenienti e remunerativi.


Adesso ti voglio parlare di come guadagnare con le affiliazioni. Personalmente ritengo i sistemi di affiliazioni uno dei metodi migliori per guadagnare soldi online.
Se non sai cos’è un sistema di affiliazione te lo spiego subito! Alcuni produttori di beni e servizi, per vendere al dettaglio, hanno escogitato un sistema virale di distribuzione.
In pratica questo sistema prevede che chiunque possa diventare un rivenditore dei prodotti (insomma: un affiliato), percependo così un compenso in denaro su ogni vendita effetuata grazie a lui.
In genere per diventare affiliato basta semplicemente iscriversi a un programma di affiliazione, prelevare i link e i banner che sponsorizzano i prodotti e inserirli nel proprio sito internet, oppure segnalare alla propria mailing list un prodotto linkandolo nella email col proprio link da affiliato.
Sia i link che i banner sono “identificativi”, cioè hanno una parte di codice differente da affiliato ad affiliato. Questo sistema renderà possibile tracciare in modo preciso il traffico generato dall’affiliato, così da sapere esattamente quante vendite un determinato affiliato ha procurato all’azienda.
Come compenso delle vendite viene distribuita la cosiddetta percentuale di affiliazione, cioè appunto una provvigione sulle vendite. Essa varia da affiliazione ad affiliazione e da settore a settore.
Nel settore degli infoprodotti, ad esempio, la provvigione media di mercato è intorno al 30%, mentre invece un’affiliazione per la vendita di computer difficilmente supera il 5%.
In pratica si può guadagnare con le affiliazioni come se si avesse un negozio, senza però avere un e-commerce , senza essere dei rappresentanti, senza dover girare porta a porta. Questo perché il bello dell’affiliazione è che tutti possono farla senza dover aprire un partita iva!
Certo, la legge impone dei limiti di guadagno se non vuoi apparire come un commerciante. Tale limite è fissato a 5.000 euro annui, al superamento dei quali per la legge non stai più ottenendo dei ricavi marginali ma sei uno che lavora a tempo pieno.
In ogni caso, se fai l’affiliato come integrazione di un reddito principale, anche 5.000 euro extra sono una gran bella cifra! Se poi desideri guadagnare di più, la partita iva la apri, non vedo quale sia il problema…
Sono sempre dell’idea che, aprire una partita iva perché si guadagna troppo, è un “problema” che tutti dovrebbero ambire ad avere! 
Veniamo adesso a come sfruttare al meglio un’affiliazione. Lo scopo è quello di guadagnare il più possibile da tale sistema. Per fare ciò, devi tenere presenti alcuni accorgimenti che ti aiuteranno tantissimo:
Affidati alle affiliazioni di aziende reputate serie e che offrono una commissione per lo meno in linea con il mercato!
Per vedere se è seria, basta leggere l’opinione che altri affiliati hanno scritto in internet (puoi cercare ad esempio la voce su Google “opinione nome-affiliazione”). Poi controlla anche se rispondono in modo esaustivo e in poco tempo a una email.
Altro consiglio utile potrebbe essere quello di comprare un prodotto qualsiasi del catalogo e controllare se ti accreditano la commissione.
Controlla anche che il loro cookie (il sistema di tracciabilità degli affiliati) tenga in memoria il cliente per un tempo sufficientemente lungo. Per lungo intendo non meno di un anno.
Ti dico questo in quanto qualche furbetto imposta la memoria per tempi troppo brevi, ad esempio 90 giorni, o addirittura nulli. In pratica il cliente dovrebbe comprare non appena viene reindirizzato nella pagina dell’azienda.
Siccome questo non accade mai, in genere un utente ci pensa su diverse volte e in ogni caso le volte successive ci va direttamente senza passare dal tuo sito, le commissioni finiresti per non prenderle mai!
Inserisci sempre i tuoi link affiliato all’interno di articoli strettamente inerenti a ciò che viene pubblicizzato dal link! Ad esempio se stai pubblicizzando un’affiliazione sul trading nel forex, allora inserisci il link in un articolo del tuo blog che parla di forex.
Così facendo migliori notevolmente il numero di persone che cliccheranno sul link. Non mi dilungo a spiegare i motivi logici di ciò che ti ho appena detto.
Lascia perdere chi ti dice di scrivere un gran numero di articoli per inserirci dentro i tuoi link affiliato. E’ molto difficile che riuscirai a scrivere un articolo al giorno su un argomento come il forex.
Molto meglio puntare su una diversificazione: in pratica scrivi magari solo 3, 4, 10 articoli su diversi aspetti del trading con il forex e, all’interno di questi articoli, inserisci il tuo bel link che punta a un corso sul forex al quale ti sarai precedentemente affiliato.
Poi nulla toglie che puoi scrivere altri, che so, 7 articoli sugli investimenti azionari e mettere lì i tuoi link affiliato del prodotto che spiega come investire in azioni.
In pratica, puoi tranquillamente avere un tuo blog che parla di tanti argomenti eterogenei e sfruttare, all’interno di ogni articolo, un’affiliazione differente e adattata all’articolo stesso…
Tuttavia, per motivi di posizionamento su Google, ti consiglio sempre di gestire un blog che, anche se eterogeneo, sia perlomeno facente parte di un unico argomento. Cioè non ha senso parlare di automobili, informatica e investimenti nello stesso blog.
I ricavi dalle affiliazioni sono in genere fra i più alti della categoria guadagnare con internet. Ho già espresso alcuni dati numerici nell’articolo su come guadagnare scrivendo ma, in genere, un sito con 1.000 visitatori unici giornalieri fatto bene può portare a guadagni paragonabili ad uno stipendio.
Prima che tu decida di buttarti a capofitto a fare business con le affiliazioni, c’è una cosa molto importante che devi sapere e che quasi nessuno ti dice qua in Italia: è molto difficile che riuscirai a guadagnare con le affiliazioni se sei un principiante del business online!
…Perché? Perché il modello che, in genere, ti dicono di utilizzare per guadagnare con questo sistema NON funziona: se ti illudi che basti aprire un blog su qualche piattaforma gratuita per schiaffarci dentro i tuoi banner e link di affiliato allora sei sulla strada sbagliata, in quanto non farai un centesimo.
…Ari-perché?  Per il semplice motivo che nessuno ci cliccherà mai sui tuoi link e banner, perché nessuno li vedrà mai!!! Chi credi che porterà visitatori al tuo sito? Lo Spirito Santo??? Ogni giorno aprono migliaia e migliaia di siti nuovi e, fino a quando non farai qualcosa per portare ATTIVAMENTE visitatori, il tuo sito resterà deserto.
Ovviamente, potresti utilizzare i vari sistemi di traffico a pagamento tipo AdWords e Facebook Ads…peccato però che, con i margini di profitto che ti danno in media i programmi di affiliazione in Italia, è un miracolo se andrai in pari. Figuriamoci guadagnarci dei bei soldi!
Esistono anche dei sistemi per ottenere traffico gratuitamente (come il SEO), ma non sono alla portata di tutti perché richiedono esperienza e approfondite conoscenze tecniche che non si imparano dall’oggi al domani.
Insomma: guadagnare con le affiliazioni è possibile e potenzialmente molto remunerativo ma, specie qui in Italia dove i programmi di affiliazione esistenti non brillano né per la varietà né per i margini di guadagno offerti, vale la pena aderirvi solo se non devi pagare il traffico o hai già una tua lista in target.
…Che significa? Significa che fare l’affiliato conviene solo se hai già uno o più siti che ti portano traffico senza pagare (perché magari sono ben indicizzati nei motori di ricerca per specifiche parole chiave), oppure se hai una tua mailing list piuttosto numerosa che è ben targettizzata per specifiche tematiche e quindi puoi proporgli prodotti di vario genere in affiliazione.


Ora ti voglio parlare di un metodo per guadagnare tramite internet in modo professionale e redditizio: sto parlando di guadagnare con gli info-prodotti.
Prima di andare avanti, definiamo subito cosa si intende col termine info-prodotto. Si tratta di un prodotto, destinato alla vendita su internet, che sia basato su informazioni pratiche che:
  • Aiutano a risolvere un problema reale e sentito come molto pressante dal potenziale cliente.
  • Aiutano a migliorare la vita del cliente in diversi campi.
  • Insegnano a fare qualcosa o a farla meglio (in meno tempo, spendendo meno soldi, lavorando di meno, eccetera).

Normalmente gli infoprodotti vengono venduti in formato digitale, ossia: ebook, audio mp3, video online (consiglio il formato mp4), mappe mentali in PDF. In questi ultimissimi anni, si è rivelata molto efficace la formula dell’infoprodotto multimediale, ovvero una combinazione dei vari formati appena citati.
…Pertanto: non solo ebook ma ebook + audio mp3, non solo video online ma video + mappe mentali in PDF, eccetera. Questo modo di vendere gli infoprodotti non è soltanto più utile e pratico per il cliente, ma ne aumenta anche il valore percepito ai suoi occhi e quindi ti permette di vendere a costi più alti piuttosto che se tu vendessi in un unico formato (solo ebook ad esempio).
Ovviamente, è possibile guadagnare anche vendendo info-prodotti in formato “classico” come libri cartacei CD e DVD, ma per esperienza ti dico che si tratta di un modo totalmente errato di fare business online. Perché? I motivi sono più di uno:
  • Il valore che le persone attribusicono ai classici formati offline è mediamente molto basso! Le gente è abituata a spendere massimo 15 euro per un libro o un CD…figurati, quindi, se sarebbe mai disposta a cacciare decine e decine di euro per un infoprodotto commercializzato su questi supporti.
  • Da quanto appena detto nel punto precedente discende che l’infoprodotto in fotmato digitale, avendo un valore percepito superiore rispetto ai classici formati offline, può essere venduto a un prezzo più alto. Detto terra terra: il tuo stesso identico infoprodotto video di 2 ore e mezza lo puoi vendere a 6 volte tanto se lo spezzetti, ad esempio, in 4-5 video in mp4 piuttosto che se lo vendi in un unico (banalissimo) DVD.
  • Con gli infoprodotti in formato digitale abbatti tutti i costi di produzione e di spedizione e questo si concretizza, nella pratica, in un risparmio enorme per le tue finanze!
  • Non perdi tempo a impacchettare e spedire la merce e a dover poi controllare che la spedizione vada a buon fine. Scordati, specie qua in Italia, che i corrieri consegnino sempre il 100% delle tue spedizioni senza problemi!
  • La stragrande maggioranza dei clienti desiderano poter avere il loro infoprodotto subito dopo il pagamento. L’idea di dover aspettare almeno 1-2 giorni fa perdere l’entusiasmo a molti e questo, spessissimo, si concretizza in mancate vendite. Al contrario, un infoprodotto in formato digitale che può essere scaricato subito dopo il pagamento, ti farà vendere di più e meglio.

Prima di continuare, ti fornisco la semplice spiegazione di un paio di “termini tecnici” in modo che, quello che esporrò più avanti in questo articolo, ti risulti chiaro al 100%:
Dicesi “infomarketing” l’attività che consiste nel creare, distribuire e vendere online infoprodotti di vario genere (sia propri sia, eventualmente, di altri autori).
Dicesi “infomarketer” colui che produce uno o più infoprodotti i quali potranno essere venduti direttamente da lui, oppure anche da un editore online (più avanti spiego meglio il discorso dell’editore di infoprodotti).
Il guadagno con gli infoprodotti può passare da tre strade differenti:
  • Li puoi realizzare tu stesso in prima persona.
  • Puoi vendere gli infoprodotti di terze persone in qualità di loro affiliato.
  • Puoi diventare editore e commercializzare infoprodotti di terze persone.

Ovviamente, non è detto che un’opzione ne debba per forza scartare un’altra. Per esempio, potresti essere un editore che vende sia infoprodotti realizzzati da te sia infoprodotti realizzati da altri.
Realizzare un info-prodotto:

In questo caso, devi praticamente realizzare in prima persona un info-prodotto da vendere. Significa creare un ebook, un audio corso o un video corso su come risolvere un problema pratico. Una volta realizzato l’info-prodotto, non ti rimane che venderlo in uno di questi modi:
Crei una tua pagina di vendita (detta “sales letter” nel gergo dell’infomarketing) e utilizzi PayPal come sistema di pagamento, in modo che tu possa essere pagato anticipatamente e il cliente abbia la possibilità di effettuare il download del prodotto acquistato subito dopo il suo pagamento.

Se non sei molto pratico di internet, puoi affidare la tua opera a un editore online che ha già un suo sistema di vendita conosciuto e rodato. In questo modo, percepirai una commissione sul prezzo di vendita per ogni copia del tuo infoprodotto che sarà venduta.

Nel secondo caso il tuo ricavo diminuisce sensibilmente, perché dal costo dell’opera dovrà uscire anche il ricavo per l’editore e per eventuali affiliati. Di conseguenza, i tuoi diritti d’autore saranno mediamente di un terzo sul prezzo di listino della tua opera.
…Tuttavia, considera che un editore conosciuto ha sicuramente una lista di iscritti al suo sito molto ben nutrita e questo ti permetterà di vendere immediatamente un certo numero di copie.
Inoltre considera anche che le spese di realizzazione del sito internet, immagini, commissioni di vendita per PayPal, eccetera sono tutte a carico dell’editore.
 Vendere infoprodotti di altri autori:
In questo caso si tratta semplicemente di diventare affiliato e quindi applicare i vari metodi che ho spiegato, credo in modo molto semplice e chiaro, nel mio articolo su come guadagnare con le affiliazioni.
Diventare editore:
Se desideri vendere infoprodotti di altri dovrai occuparti anche della correzione delle bozze, del montaggio audio-video, della grafica per le copertine, della creazioni delle pagine di vendita, della mailing list per tutti gli autori, del sistema di affiliazione, eccetera.
Se non te ne sai occupare tu in prima persona, o non desideri farlo, allora dovrai delegare il lavoro ad altri (webmaster, grafici, programmatori, copywriters) i quali, ovviamente, si faranno pagare per il servizio…
Tuttavia, se riesci a mettere su una bella azienda, i guadagni potrebbero essere notevoli. In fin dei conti, ti creeresti una vera e propria azienda che produrrà ricchezza per te, per i tuoi clienti e per la nazione.
Detto ciò, qualunque sia la strada che intendi intraprendere, ti voglio dare alcuni consigli dettati dall’esperienza che ti aiuteranno a massimizzare le tue possibilità di guadagnare con gli infoprodotti su internet:
Gli infoprodotti che si vendono di più in Italia sono quelli che risolvono problemi reali. Lascia perdere i vari guru del guadagno online che ti dicono che in USA ci sono tantissimi infomarketers che hanno fatto vagonate di soldi, vendendo corsi su come allevare i gatti. Non che non sia vero, ma gli USA sono un altro universo e non li si può paragonare alla situzione italiana!
Da quanto appena detto discende che, qui in Italia, la gente è disposta a spendere soldi solo per avere delle informazioni che gli risolvono un problema ritenuto davvero impellente o importante. Focalizzati quindi in settori in cui vi è davvero gente disposta a pagare.
Evita di fare il classico errore dell’infomarketer dilettante, che si illude che un problema ritenuto importante per lui sia tale anche per il resto dell’umanità. Una delle regole sacre dell’infomarketing è che non contano le tue esigenze, ma solo quelle del mercato. Pertanto: dai agli altri quello che vogliono e non quello di cui tu credi che abbiano bisogno. Segui questa regola e guadagnarai bene online, in caso contrario non vedrai un centesimo.
Più è pesante il problema che risolvi, più sarà facile per te vendere e più soldi potrai chiedere. La gente cerca soluzioni per problemi reali che ha in quel momento e non per prevenirli. Inutile creare un infoprodotto che permetta di non avere problemi in futuro (venderebbe pochissimo). Meglio creare un infoprodotto per un problema da risolvere immediatamente!
Scegli argomenti di nicchia ma non eccessivamente, in quanto il rischio che corri è che potresti avere un mercato troppo ristretto. Inoltre abbi cura di capire se il cliente medio che vuoi raggiungere ricerca, effettivamente, delle soluzioni su internet. Ad esempio, se fai un infoprodotto rivolto solo agli over 60, allora stai pur sicuro che non venderai nulla o quasi!
Gli infoprodotti devono essere fatti bene! Non vendere cose fatte male, perché potresti avere un sacco di lamentele e un cattivo ritorno di immagine. Produci corsi se sei padrone dell’argomento. Se non sei in grado di fare un buon infoprodotto, allora valuta l’idea di comprare i diritti di rivendita di un autore – su un suo infoprodotto – che li ceda con formula totale permettendoti, quindi, di cambiare il nome dell’autore stesso.
Siamo giunti alla fine di questo excursus. Guadagnare con gli infoprodotti è davvero un’ottima idea e un modello di business online assolutamente fantastico e rivoluzionario.
Infatti, considera che se scegli di vendere infoprodotti in formato digitale (così come ti ho consigliato prima) puoi guadagnare molto bene anche mentre dormi o quando sei in vacanza perché, una volta creato un sistema di vendita che fa tutto in modo automatizzato e dove tu non devi spedire nulla, esso potrà generare vendite anche in tua assenza! 
Ovviamente dovrai impegnarti un minimo per guadagnare con gli infoprodotti, tuttavia non fare l’errore di pensare che sia qualcosa soltanto per pochi “eletti” perché non è affatto così!
…Chi ti scrive è partito, alcuni anni fa, da sotto zero (nel senso che avevo addirittura difficoltà ad usare le funzioni base di un PC!!!) e oggi invece mi ritrovo, tutti i santi giorni, ad avere entrare automatiche di denaro grazie al mio business con gli infoprodotti.
Per ora credo di avervi detto molto sul mondo dei blog, ma sappiate che il tutto ed in costante modifica! 





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